Le edicole sono più di semplici punti vendita: sono spazi di pluralismo, incontro e accesso all’informazione. A Livorno ci sono già iniziative positive: il passo successivo è trasformare le edicole in hub culturali e servizi di prossimità.
Edicole, giornalismo, democrazia: alleati naturali
Promuovere la lettura e l’informazione di qualità non è una spesa, ma dovrebbe essere percepito come un investimento democratico. Le edicole, da sempre luoghi di incontro e pluralismo, restano un punto di riferimento ad oggi insostituibile, dove l’informazione arriva direttamente nelle mani dei cittadini.
Per salvarle e rilanciarle servono politiche pubbliche mirate, che le rendano spazi vivi di cultura e cittadinanza. Ma serve anche il contributo dei privati: eventi, servizi digitali, collaborazioni con scuole e associazioni possono riportare le edicole al centro della vita dei quartieri.
Livorno: buone pratiche e criticità
Come accennato nell’articolo “Leggere Aiuta la Democrazia”, Livorno ha ottenuto il titolo di Città che Legge per il triennio 2024–2026. In più sono stati avviati diversi progetti per promuovere la lettura – dal festival LeggerMente alla Biblioteca al Mare, fino ai programmi per l’infanzia Nati per Leggere. Sono notizie confortanti, che devono stimolare a fare sempre meglio.
Più complessa, invece, la situazione delle edicole, dimezzate in vent’anni. Il sindaco Luca Salvetti ha mostrato sensibilità al tema affermando che “le edicole sono luoghi essenziali per la vita della comunità”. L’iniziativa più concreta a loro favore è stata Il Comune in Edicola, che ha coinvolto 18 punti vendita offrendo servizi anagrafici di base – prenotazione della carta d’identità, cambio di residenza – con risultati incoraggianti.
Rinascono le edicole, rinasce la cittadinanza
Le edicole non possono rimanere come erano venti anni fa: il modo di fruire delle informazioni è cambiato, e le edicole devono adeguarsi quanto possibile. Dovrebbero evolvere da semplici punti vendita a spazi di aggregazione multifunzionali, mantenendo e rafforzando la loro funzione di “presidi di democrazia” e catalizzatori per la promozione della lettura approfondita e del senso critico.
Progetti come Edicola 518 a Perugia (divenuta impresa sociale cooperativa) non vendono soltanto quotidiani tradizionali, ma propongono editoria indipendente e organizzano eventi culturali nella piazza antistante, coinvolgendo gli abitanti nelle decisioni (modello multi-stakeholder) e diventando hub culturali e sociali. Il Social Press Point a Milano ha funzionato come la prima edicola sociale d’Italia, offrendo opportunità di inserimento lavorativo per persone in difficoltà e fungendo da sportello di quartiere. Esempi come News & Coffee a Barcellona combinano la vendita di magazine indipendenti con servizi da bar, creando “terzi luoghi” che favoriscono la socializzazione e la lettura.
Il futuro delle Edicole
A Livorno si potrebbero adottare soluzioni simili: destinare parte dei fondi Città che Legge alla rigenerazione delle edicole come hub culturali e digitali di prossimità. Oltre ai servizi anagrafici, questi spazi potrebbero offrire SPID, pagamenti PagoPA, ritiro pacchi e ospitare club di lettura o “silent reading party”. Il Comune potrebbe valutare la possibilità di concedere alle edicole spazi limitrofi da destinare a tali attività, favorendone la trasformazione in veri punti di incontro civico.
In collaborazione con le biblioteche, le edicole potrebbero diventare punti di prestito diffusi, riportando la lettura – e con essa il pensiero critico – nella vita quotidiana dei cittadini. Potrebbero anche integrarsi con altre attività commerciali, come bar o coworking, ritrovando così la loro funzione originaria: luoghi in cui la democrazia si nutre, tra un giornale, una rivista, un caffè e una chiacchiera di quartiere.